Oggi riprendiamo il discorso sugli stati d’animo. Nel post del 18 giugno avevamo dimostrato come lo stato d’animo nel quale ci troviamo non dipende dagli eventi esterni che si susseguono, bensì dal modo in cui noi li interpretiamo. Se una persona che incontriamo per strada ci riempie di insulti senza alcun motivo, non sta scritto da nessuna parte che dobbiamo reagire con rabbia e risentimento; potremmo interpretare tale situazione in un modo diverso e ritenerla talmente surreale da considerarla comica: in tal caso ci faremmo una bella risata. Quindi siamo noi che di volta in volta decidiamo lo stato d’animo nel quale ci troviamo. C’è da dire che abbiamo talmente abituato il nostro cervello a reagire in un certo modo di fronte a determinati stimoli esterni che riteniamo difficile - se non impossibile - cambiare il nostro modo di interpretare gli eventi. Una persona irascibile difficilmente accetterà di sorridere a qualcuno che gli rivolge offese pesanti, così come una persona fondamentalmente serena e abituata a “lasciarsi scorrere le cose sulla pelle” difficilmente “si farà rovinare la giornata” dal primo che passa...
Ma imparare a gestire correttamente i nostri stati d’animo è di fondamentale importanza se vogliamo diventare migliori e ottenere ciò che veramente vogliamo dalla vita. Perché? Perché ogni nostro comportamento, ogni nostra singola azione è condizionata dallo stato d’animo in cui ci troviamo. Chi è in grado di “procurarsi”, in ogni momento della giornata, lo stato d’animo più adatto in funzione di ciò che si accinge a fare, è colui che riesce ad ottenere dalla vita ciò che realmente vuole. Ecco perché è fondamentale imparare a gestire i propri stati d’animo.
Facciamo un esempio: supponiamo che tu debba sostenere un esame importante ed hai solo dieci giorni per prepararlo. Puoi interpretare questo evento in due modi diversi e di conseguenza puoi decidere di “metterti” in due stati d’animo differenti: puoi farti assalire dal senso di sconforto a causa del tempo limitato che hai a disposizione, oppure puoi farti permeare da una forte convinzione di riuscire ad ottenere il risultato. Lo sconforto farà in modo che le tue azioni siano poco incisive. Ti farà agire in modo svogliato e impreciso ed evidentemente non ti permetterà di attingere a tutte le risorse di cui disponi per raggiungere lo scopo. Otterrai risultati completamente diversi se invece interpreterai tale situazione come una sfida, come un’occasione per metterti alla prova: in questo caso ti troverai in uno stato d’animo completamente diverso, molto motivante e potenziante e che automaticamente ti darà accesso a tutta una serie di risorse utili per perseguire il tuo fine.
Allo stesso modo, il giorno dell’esame potresti farti assalire dall’ansia e dalla preoccupazione di non riuscire a superarlo, oppure potresti decidere di affrontare l’esame con un senso di sicurezza nelle tue capacità e comunque con uno stato d’animo di relativa tranquillità. Nel primo caso avresti scelto uno stato d’animo poco utile, perché l’ansia offusca la mente e limita l’accesso alle informazioni memorizzate nel tuo cervello. Scegliendo di essere rilassato e sicuro di te stesso riuscirai a recuperare le informazioni e a organizzare meglio i tuoi pensieri.
Il concetto che voglio trasferirti oggi è che, ogni volta che decidi di fare qualcosa o di intraprendere un determinato percorso, otterrai un certo risultato: tale risultato dipenderà indubbiamente dalle tue capacità, dalla tua esperienza, dal caso, ma in larga misura anche dallo stato d’animo con cui affronti la situazione.
Se hai un progetto da portare avanti o un sogno da realizzare, ma un qualsiasi evento negativo ti fa sprofondare in uno stato d’animo di depressione o apatia, come pensi di poter perseguire in modo utile il tuo obiettivo? Se devi affrontare un ostacolo, ma ti fai condizionare dall’insicurezza, come pensi di riuscire a superarlo? Al contrario ti saranno sicuramente capitate delle situazioni in cui hai detto a te stesso: “ora devo rimboccarmi le maniche e riuscire ad ottenere quel che voglio a tutti i costi!”. Sicuramente nella tua vita hai ottenuto un risultato di cui sei fiero, una situazione nella quale avvertivi che niente e nessuno poteva fermarti; sicuramente hai attraversato una fase della tua vita in cui eri sicuro delle tue capacità, eri convinto di potercela fare, eri disposto a sacrificarti pur di ottenere il tuo obiettivo. Forse è stato quando hai deciso che era giunto il momento di laurearti ed hai fatto gli ultimi esami in un tempo da record o quando hai dovuto trasferirti in una nuova città e nel giro di due settimane sei riuscito a trovare una nuova abitazione, ad arredarla e a riorganizzare completamente la tua vita. Ciò che è importante è che, in ogni caso, lo stato d’animo che avevi scelto in quelle situazioni lavorava per te e non contro di te.
Quindi devi prendere consapevolezza che ogni volta che agisci, il tipo e la qualità della tua azione dipendono in larga misura dallo stato d’animo nel quale ti trovi.
Troppe volte decidiamo di incamminarci lungo un percorso senza preoccuparci di metterci nella condizione mentale ed emotiva migliore per perseguire il nostro obiettivo. Quante volte decidiamo di voler cambiare un aspetto della nostra vita, ma tentiamo di affrontare il processo di cambiamento senza aver le giuste motivazioni, indecisi su ciò che realmente vogliamo, senza avere un chiaro obiettivo in mente e per di più immersi in una sensazione di insofferenza che è proprio ciò che vogliamo cambiare.
Lo stato d’animo nel quale ci troviamo è la chiave principale per accedere al nostro potenziale e possiamo educare la nostra mente a scegliere in ogni occasione lo stato d’animo più adatto.
Nota che, parlando di stati d’animo, ho sempre lasciato intendere che sei tu a decidere come interpretare gli eventi e quindi ho sempre scritto che sei tu a “scegliere” lo stato d’animo nel quale ti trovi. Capisco che le tue attuali convinzioni potrebbero suggerirti il contrario, ma ti assicuro che è così. Tu hai, in ogni momento, la possibilità di scegliere il tuo stato d’animo; puoi decidere quale stato d’animo ti permetterebbe di agire nel modo migliore in relazione alla situazione nella quale ti trovi. Uno degli obiettivi principali di questo blog è proprio quello di insegnarti a gestire i tuoi stati d’animo e a procurarti in ogni momento la condizione migliore per affrontare ogni situazione. Perché i meccanismi che regolano le nostre emozioni non sono scritti nel nostro DNA, ma sono conseguenza delle esperienze e dei modelli che abbiamo avuto. Non siamo timidi, depressi, sicuri di noi stessi, felici, cinici o rilassati perché così siamo nati, ma perché nel nostro cervello è “installato” un software che in determinati contesti ci fa reagire in modo timido o ci pone in uno stato d’animo di depressione o di tranquillità e così via... E come qualsiasi altro software installato nel nostro cervello si può riscrivere in modo da renderlo più utile.
Esistono degli stati d’animo potenzianti che sono utili in qualsiasi situazione: sentirsi sereni, rilassati, gioiosi, sicuri di sé - ad esempio – sono condizioni che ci permettono di vivere meglio in ogni contesto. Col tempo impareremo a “richiamare” gli stati d’animo più utili. Ciò avrà anche un ulteriore grande vantaggio: man mano che educheremo il nostro cervello a richiamare stati d’animo potenzianti e quindi ad interpretare sotto una nuova luce gli eventi esterni, renderemo tale processo automatico. E così, a poco alla volta, non dovremo fare alcuno sforzo per rilassarci ed essere sereni, perché il nostro cervello avrà acquisito nuovi filtri attraverso cui interpretare il mondo ed applicherà questi nuovi filtri in modo automatico.
Ci troveremo quindi a vivere una vita più serena e rilassata e ciò avrà degli effetti positivi su ogni cosa che ci accingeremo a fare.
Del resto ognuno di noi conosce delle persone che si trovano in uno stato d’animo di gioia e allegria per la maggior parte del tempo. Quando le incontri le trovi sempre sorridenti, sembra che non abbiano problemi e sei portato ad invidiarle un po’. Pensi: “beato lui che non ha problemi ed è così spensierato...”. Ma pensi davvero che quelle persone non abbiano problemi? Pensi davvero che tutte quelle persone non abbiano un parente malato o un problema con il mutuo o un figlio che frequenta cattive amicizie? La loro grande virtù è la capacità di fare in modo che i problemi non condizionino completamente la loro esistenza. Sono in grado di interpretare gli eventi esterni in modo tale da non dare eccessivo peso agli aspetti negativi. Al contrario sono più propensi ad amplificare gli aspetti positivi di ogni situazione, perché hanno educato il loro cervello a comportarsi in questo modo.
Capita la stessa cosa, ma all’inverso, alle persone depresse o infelici. Queste persone non sono nate depresse o infelici: da bambini giocavano allegramente come tutti i loro coetanei. Poi hanno iniziato ad interpretare gli eventi in modo da porsi, più spesso degli altri, in uno stato di sofferenza e depressione. E lo stato d’animo nel quale si ponevano non era utile per uscire da quella condizione: quelle persone si sono trovate in un vortice che le ha fatte sprofondare sempre più in uno stato di depressione. L’essere depressi fa interpretare ogni cosa sotto una luce negativa e così anche gli eventi positivi della loro vita venivano oscurati dal loro stato d’animo, venivano interpretati in modo abnorme. Ad un certo punto il filtro del loro cervello è diventato automatico e sono arrivate al punto di “cronicizzare” lo stato d’animo di depressione.
Ma se ti fai descrivere gli eventi che hanno caratterizzato la vita di una persona che si ritiene depressa non noterai sostanziali differenze rispetto alle esperienze di una persona che si ritiene felice: gli eventi positivi come quelli negativi sono capitati ad entrambi. Entrambi hanno subito un lutto grave, ma hanno anche vissuto un grande amore. Entrambi hanno ottenuto un risultato di cui si ritengono fieri così come entrambi hanno conosciuto il fallimento.
Le persone che di indole sono più solari e gioiose, che non si fanno ammorbare dai problemi o comunque che non fanno in modo che i problemi condizionino l’intera loro esistenza, non fanno alcuno sforzo per trovarsi in questa condizione. Hanno semplicemente imparato a vedere le cose sotto una certa prospettiva che è potenziante: infatti permette loro di trovarsi in uno stato d’animo più utile per affrontare il quotidiano e i problemi stessi. Di conseguenza proprio questa loro capacità permette loro di affrontare i problemi in modo diverso, più efficace e veloce.
La differenza la fa sempre il filtro con cui si interpretatano le cose, la lente attraverso la quale si osservano gli eventi. Si impara ad essere felici. All’inizio bisogna fare un certo sforzo: è necessario forzare il nostro cervello a vedere le cose da un’altra prospettiva, sotto una nuova lente. Ma lo sforzo sarà presto ripagato, perché quando il nuovo filtro sarà completamente acquisito dal nostro cervello, ci troveremo ad applicarlo in modo automatico. E non sarebbe meraviglioso trovarsi in uno stato di “felicità cronica”?