sabato 2 maggio 2009
Il software installato nel nostro cervello
Anni fa pensavo che tutte le caratteristiche del mio carattere fossero innate. Mi consideravo timido, introverso, riservato; più adatto alla riflessione e alla introspezione che alla vita sociale; poco incline a svolgere attività manuali e più portato per lo studio. Ed ero profondamente convinto di essere fatto così.
Questo mio modo di essere mi faceva soffrire perché lo avvertivo come un limite: sentivo un forte bisogno di confrontarmi con gli altri, di socializzare e di fare tutta una serie di cose che invece io non facevo a causa di limiti e paure che mi bloccavano. E quando mi sforzavo di cambiare, di essere diverso, inevitabilmente mi scontravo con questi limiti e mi ritrovavo a ripetermi frasi com “sono fatto così”, “sono nato timido e introverso e non posso farci niente”, “una pecora non potrà mai diventare un leone” e così via…
Questo genere di condizionamenti sono conseguenza del tipo di educazione che abbiamo ricevuto e del sistema socioculturale nel quale siamo cresciuti.
Certo, se dai primi anni dell’infanzia ti risuona nelle orecchie la voce di un genitore che ripete “Francesco è un ragazzino bravo e studioso e non esce fin quando non ha finito i compiti”, oppure “Fai attenzione alle persone lì fuori, il mondo è pieno di pericoli”, o di una maestra che ti dice “Sei un ragazzino troppo timido...” o ti ritrovi con degli amici di scuola che non perdono occasione per metterti in ridicolo... beh, in un modo o nell’altro tutte queste esperienze ti condizioneranno. Non è nemmeno detto che "sottoposto a questo genere di sollecitazioni" diventerai automaticamente una persona timida e introversa; magari potresti sviluppare aggressività. Di sicuro c’è che quel genere di esperienze avrà un certo effetto nello sviluppo della tua personalità. In altre parole quello che voglio dimostrare è che ciò che siamo oggi non è dovuto ad una serie di informazioni scritte nel nostro DNA. Ciò che siamo è frutto dei condizionamenti, degli insegnamenti e dell’educazione che abbiamo ricevuto negli anni e che noi abbiamo rielaborato con il nostro cervello. Alla formazione di un individuo concorrono tanti fattori: i genitori, gli insegnanti, gli amici, i media. Tante informazioni che vengono immagazzinate e rielaborate dall’individuo.
Se ancora in fasce ti avessero consegnato ad una comunità di Eschimesi, oggi saresti completamente diverso da come sei.
Quindi iniziamo a considerare il nostro carattere, i nostri limiti, le nostre paure, i nostri valori e le nostre virtù non come un qualcosa che è scritto nel nostro patrimonio genetico, ma come un programma installato nel nostro cervello. Un programma che è stato codificato negli anni, a partire dalla nostra infanzia, e che si è radicato in noi.
Pensiamoci come un personal computer: il nostro cervello è l’hardware, la parte fisica che si può toccare. Il modo in cui ci comportiamo, ciò che siamo, è il software installato nel nostro cervello.
Ho buoni motivi per ritenere che la “dotazione” hardware di ognuno di noi è praticamente identica: non c’è alcun motivo di ritenere che geneticamente una persona sia più intelligente di un’altra o che abbia "caratteristiche cerebrali" migliori. La differenza in tutti i casi la fa il software installato nel cervello.
La notizia meravigliosa è che, come succede con i computer, ogni software installato si può disinstallare; e al suo posto possiamo metterne uno migliore, che ci piaccia di più e ci faccia sentire meglio.
Inizia subito a riflettere su questo concetto e a liberarti della convinzione che "sei così perché così sei nato e non puoi farci niente". Ogni aspetto di te che non ti piace, può essere cambiato.
E ti dirò che non è poi così difficile e non ci vuole nemmeno troppo tempo.
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3 commenti:
Si, c'è del vero in quello che hai scritto, ma che dire se le cose che vorresti cambiare di te sono tante? Ci vorrebbe solo un miracolo! Il mio vero problema è che mi prefiggo troppe mete, e quando vedo che non ce la faccio mi avvilisco.
Ciao, mi sono letto una buona parte del tuo blog... ma questa parte mi lascia un po perplesso... o meglio la metafora della disinstallazione dei programmi mi ha lasciato perplesso...
come siamo e i "programmi" che abbiamo è un fatto genetico,
su come facciamo le scelte invece è (probabilmente) insegnato....
lavorare coi meta-programmi ti permette quindi di modificare le opzioni dei programmi stessi e non di disinstallare & installare. Secondo me la PNL serve a dare più scelte non ridurle.. pero potrei aver capito male io...
buon anno!
ciao!
M
ps ho anche io un blog, dagli una letta e commenta pure: www.cocooa.com
Assolutamente vero... condivido pienamente la tua idea Francesco..
Anche se disinstallare un programma per metterne un altro nel cervello non è facile come nei pc.. e comunque come nei pc rimane sempre qualche residuo del programma disinstallato, e non lo si può scordare ... guarda, io ho un blog e sto sviluppando un software che prevede l'immissione di dati nel cervello umando, se ti va leggilo...
futuristicprojects1.blogspot.com
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