mercoledì 4 novembre 2009

I valori: la nostra bussola

Con il post di oggi introdurrò una serie di articoli che avranno per oggetto i nostri valori. I valori sono delle fortissime convinzioni che dirigono i nostri comportamenti, i nostri pensieri e ci indicano costantemente la direzione verso la quale procedere e dalla quale allontanarci: rappresentano, in altre parole, la nostra bussola.

Ognuno di noi ha una ben definita scala di valori. Il comportamento di una persona dipende dal tipo di valori a cui si attiene, ma soprattutto dall’importanza che quella persona attribuisce a certi valori piuttosto che ad altri. Fondamentalmente i popoli che condividono usi e costumi ed hanno una comune cultura di riferimento, posseggono un insieme di valori molto simile. Ciò che varia da persona a persona è la gerarchia in cui sono collocati tali valori, ossia il “peso” o l’importanza che ogni persona attribuisce ad un valore rispetto ad un altro.

In tema di valori è necessario fare una prima distinzione tra “valori mezzo” e “valori fine”. Ad esempio, se io ti chiedessi di elencarmi quattro valori per te importanti, potresti indicarmi la libertà, la sicurezza, la famiglia, il denaro. Di questi, i primi due sono “valori fine” perché rappresentano uno stato emozionale che intendi raggiungere, mentre gli ultimi due sono dei “valori mezzo”, in quanto rappresentano un tramite per raggiungere determiNati stati emozionali. Infatti se scendessi nei particolari e ti chiedessi: “cosa ti dà la famiglia?” probabilmente faresti un elenco di “valori fine” come l’affetto, l’amore, la serenità. E se ti chiedessi “cosa ti dà il denaro?” probabilmente mi risponderesti la sicurezza, la libertà e così via... In pratica il “valore mezzo” e solo uno strumento per raggiungere un “valore fine”.

Molte persone non conoscono la differenza tra “valori mezzo” e “valori fine” e spesso si trovano a rincorrere i primi procurandosi non poche frustrazioni. Infatti ciò che ci fa stare bene sono le emozioni positive che proviamo: nel momento in cui confondiamo un mezzo con un fine è veramente difficile vivere in una condizione di serenità ed armonia.

Ma a prescindere dalla confusione tra “valori mezzo” e “valori fine”, è importante che ognuno conosca l’ordine gerarchico in cui sono disposti i propri valori. Capita spesso che le persone diano importanza a valori che sono in conflitto tra loro. Si pensi ad esempio ad una persona che attribuisce lo stesso “peso” alla carriera e all’amore per la famiglia. Il primo valore potrebbe spingerlo a viaggiare spesso per lavoro o a passare intere giornate in ufficio. Tali comportamenti potrebbero portarlo a non soddisfare appieno il secondo valore, visto che probabilmente gli impedirebbero di dedicare sufficiente tempo alla famiglia. In una situazione del genere quella persona potrebbe vivere un perenne conflitto di valori. Un conflitto che, se non risolto, potrebbe generargli una frustrazione cronica e una certa insoddisfazione per la vita che conduce. A volte ci sono dei conflitti di valori così forti che le persone restano completamente bloccate, incapaci di agire o di prendere una decisione perché non in grado di valutare quale delle due direzioni potrebbe dar loro maggiori benefici.

I conflitti di valori nascono dal fatto che, fin dall’infanzia, incontriamo una serie di modelli di riferimento molto diversi tra loro: i due genitori, gli insegnanti, il gruppo dei pari (cioè gli amici), i media. Nella nostra mente si formano tanti riferimenti che non sempre vanno d’accordo tra loro. Si immagini un adolescente che viene bombardato quotidianamente dai media sull’importanza di diventare una persona di successo e facoltosa e che contestualmente va a fare catechismo in parrocchia dove un prete gli inculca il messaggio che “è più facile che un cammello passi nella cruna di un ago, piuttosto che un ricco entri nel Regno dei Cieli”. A prescindere da quale dei due messaggi sia da ritenere più giusto, sarebbero comunque due messaggi contrastanti che potrebbero dar vita ad un conflitto di valori.

Ma allora come possiamo risolvere un conflitti di valori? Bisogna necessariamente fare una scelta tra l’uno o l’altro valore? In realtà no, perchè quando si parla di valori si fa implicitamente riferimento ad una serie di condizioni che devono verificarsi affinché quel valore sia soddisfatto. Si può certamente risolvere un conflitto di valori spostando più in basso (o più in alto) un certo valore lungo la propria scala gerarchica (in modo che i due valori non abbiano più uguale importanza), ma lo si può risolvere anche cambiando le condizioni che indicano quando quel valore è soddisfatto.

In effetti quando sosteniamo che per noi il successo è un valore importante, stiamo implicitamente considerando ciò che si deve verificare affinché noi possiamo ritenerci una persona di successo. La parola “successo” è in sè una parola vuota. Assume significato solo nel momento in cui definiamo alcune condizioni pratiche che, se verificate, ci comunicano di aver raggiunto un condizione di successo. Ad esempio alcune condizioni associate al valore del successo potrebbero essere: “dirigere una grande azienda”, “avere un ruolo politico” o “conoscere tante persone importanti”. Tali condizioni sono ovviamente soggettive. Prendere consapevolezza di queste condizioni, valutarle ed analizzarle, è un primo passo per effettuare un’eventuale riformulazione delle condizioni sottese dai nostri valori. Questa riformulazione deve essere mirata a rendere le condizioni stesse il più possibile compatibili tra loro, in modo da ridurre al minimo l’insorgenza di conflitti. In soldoni impareremo a risolvere un conflitto di valori o attribuendo un peso minore ad un valore che crea conflitto o riformulando opportunamente le condizioni che devono verificarsi affinché i nostri valori siano soddisfatti.

Per il momento il primo passo è capire la propria gerarchia di valori. L’esercizio da fare è quindi scrivere su un foglio di carta l’elenco di tutti i valori ai quali ci appelliamo o che in qualche modo rappresentano per noi un punto di riferimento. Questo esercizio è davvero molto importante e può cambiare radicalmente la tua vita: ti consiglio pertanto di farlo senza indugi.

Dapprima scriverai tutti i valori in ordine casuale, così come ti verranno in mente. Ne uscirà una lista simile a quella seguente: amore, successo, rispetto, orgoglio, amicizia, equilibrio, salute, divertimento, conoscenza etc. etc..
A questo punto è importante definire un’opportuna gerarchia. Prenderemo il primo valore e lo confronteremo con il secondo e valuteremo quale dei due è per noi più importante. Ad esempio, prendendo in esame la lista indicata nel periodo precedente, confronteresti l’amore con il successo e ti chiederesti: “Per me, cosa è più importante, l’amore o il successo?”. Supponendo che “vincesse” il successo, passeresti poi a confrontarlo con il terzo valore e ti chiederesti: “Cosa è più importante, il successo o il rispetto?”. Supponendo che “vincesse” ancora il successo, passeresti a confrontarlo con l’orgoglio, prenderesti il valore vincente e lo confronteresti con il successivo e così via fino ad ottenere il primo valore della tua gerarchia.
Effettua il processo descritto ripetendolo per ogni singolo valore fino a creare una personale gerarchia di valori. Puoi fermarti quando hai ordinato dai 10 ai 15 valori.

Già da una prima analisi della tua scala di valori potresti renderti conto di eventuali conflitti. Ad esempio se trovi la sicurezza vicino al desiderio di avventura, o la salute vicino allo “sballo sfrenato” evidentemente potresti avere qualche difficoltà a capire la direzione maestra verso cui indirizzare la tua vita... Ad ogni modo l’individuazione dei conflitti sarà un argomento che affronteremo nei prossimi post.

Infine, per facilitarti l’esercizio, ti indico una serie di valori più comuni a cui attingere per stilare la tua personale gerarchia di valori: coraggio, amore, salute, felicità, intelligenza, sicurezza, divertimento, pragmaticità, apprendimento, potere, spiritualità, novità, sincerità, approvazione, indipendenza, ambizione, fiducia, bisogno di avventura, dignità, amicizia, passione, successo, flessibilità, generosità, onestà, rigore, coerenza, bisogno di contribuire, orgoglio, creatività, integrità, serenità, rispetto, libertà, equilibrio, tenacia, autostima, impegno, conoscenza, gratitudine, fedeltà.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Francesco, volevo chiederti, nel caso che ci sia indecisione sul confronto di due valori, come si fà a scegliere? ci sono indicazioni in tal senso?

Francesco ha detto...

Ciao, in caso di indecisione vuol dire che attribuisci ai due valori la stessa importanza... se è così metti semplicemente i due valori in ordine alfabetico...

Francesco Pugliese ha detto...

Ciao Francesco, è da pochi giorni che leggo sul blog e mi sembra per il momento che sia fatto davvero bene e che tu dia una mano notevole. Volevo fare un'osservazione sull'esercizio di definizione dei valori. Nel mio percorso di formazione ho dato precedenza alla formulazione degli obiettivi. Così facendo ho ritenuto di dare stimolo innanzitutto alla parte creativa e sfogo alle "pressioni della pancia" :-D . In sostanza il percorso di determinazione degli obiettivi a breve (circa un anno) si apre con: la formulazione in positivo dell'obiettivo; poi la descrizione in termini multisensoriali,una procedura di verifica,il controllo ed infine l'allineamento dei valori. Questi valori sono ancora quelli che si trovano al livello più superficiale della consapevolezza. Solo dopo esser passato alla ristruttrazione dei livelli neurologici della personalità riformulo accuratamente i valori. Il tutto nella prospettiva di un percorso infinito attraverso l'ignoto che rende ininfluente il porre prima gli obiettivi o il definire i propri valori. Tu che indicazioni mi puoi dare?
Grazie e a presto!

Francesco ha detto...

Ciao e grazie per i complimenti. Come hai sottolineato tu, valori e obiettivi procedono insieme, parallelamente. Quando fissiamo degli obiettivo non facciamo altro che indicare cosa deve avvenire affinché noi proviamo sensazioni postive, cioè fissiamo le condizioni per soddisfare i nostri valori. Ma non è il raggiungmento dell'obiettivo a farci stare bene, ma il percorso graduale che ci avvicina alla meta. Tale percorso, se in sintonia con i nostri valori, ci fa provare le sensazioni giuste per poter perseguire i nostri obiettivi con la giusta motivazione...

Francesco Pugliese ha detto...

Un fluire interconnesso e continuo di pensieri e stimoli energetici,insomma, che se non interrotti o contrastati (per lo più da noi stessi) garantiscono salute e prosperità?